di Erminio Fischetti
Magari, togliendo il chiodo, sarebbe crollata l’intera città. Non tolse il chiodo.
Teoria generale dell’oblio, José Eduardo Agualusa, Neri Pozza. Traduzione di Romana Petri. L’Angola è uno stato dell’Africa centrale fra Congo, Zambia, Namibia e l’Atlantico. È in una posizione strategica. È ricco di petrolio e diamanti. È stato per lunghissimo tempo colonia portoghese. È stato teatro di una guerra civile terribile a partire dal 1975. E siamo proprio nel 1975. In Portogallo c’è appena stata la rivoluzione dei garofani. Si sta tornando verso la democrazia dopo l’infame regime di Salazar. Ne ha scritto tanta letteratura, ne ha parlato tanto cinema. Ludovica, detta Ludo, vive nell’Angola che appunto brama l’indipendenza. Ha paura pressoché di tutto. In particolare degli spazi aperti. Abita con la sorella. Che si innamora ricambiata di un ingegnere. Che invita anche Ludo a vivere con loro in quello che è in pratica il più bel palazzo della capitale Luanda. Il Palazzo degli Invidiati. Il problema è che dopo poco che i tre si trasferiscono cominciano a volare le pallottole. Ludo però non si perde d’animo. Si ingegna per sopravvivere isolandosi dal mondo. E il mondo gradualmente si dimentica di lei… Una straziante lirica scritta con una prosa caleidoscopica che tratta ogni tema della vita e della letteratura con infinita misura e straordinaria potenza. Da non lasciarsi sfuggire per nessuna ragione al mondo.
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