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“I Gillespie”

gillespie_02.jpgdi Gabriele Ottaviani

Fortunatamente, l’ultima disavventura della famiglia Gillespie ebbe scarsa risonanza, perché tutta la Scozia era in spasmodica attesa dell’ormai imminente processo all’assassino di Arran.

I Gillespie, Jane Harris, BEAT (traduzione a cura di Massimo Ortelio). Cosa ci ha raccontato, in fondo, Oscar Wilde? E non solo lui, a dire il vero. Qual è il messaggio fondamentale della sua poetica? Qual è l’essenza prima della sua vita, della sua rappresentazione icastica, feroce e magnifica della quotidianità del suo tempo? In fondo, che nell’epoca vittoriana niente era come sembrava. Anzi. Ecco, lo stesso assioma è alla base di questo romanzo poderoso e bellissimo che non si può non leggere. Siamo nel milleottocentoottantotto, e Glasgow è una città di estrema vitalità, specie culturale. Tra i molti artisti c’è anche Ned Gillespie, carismatico, ambizioso, povero, per cui ha una passione Harriet, trentacinquenne londinese che non teme di sfidare i pregiudizi dell’epoca: è una donna e vuole viaggiare da sola, che male c’è? Ma ogni passione, quando diventa cieca convinzione in un’idea, si muta in ossessione, e dunque in sé fa crescere il germe del tragico…

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