Cinema

“Bella e perduta”

Bella-e-perduta_reggia-di-carditello-620x330di Gabriele Ottaviani

Sarchiapone è un bufalotto abbandonato. Viene cresciuto da un angelo. L’angelo della reggia di Carditello. Tommaso Cestrone. Che muore la notte di Natale. Gli si spacca il cuore. Volontario a cui nessuno ha detto grazie. Mai. Anzi. Hanno cercato di intimidirlo in più occasioni. Perché ha lottato per salvare la bellezza dalle mani della camorra, nella terra dei fuochi e delle fiaccolate in ricordo delle vittime a cui l’interramento dei rifiuti tossici, guarda un po’, ha fatto venire il cancro. Tommaso muore, e Sarchiapone, che è inutile, perché è maschio e non dà latte, finisce nelle mani di Pulcinella, intermediario fra aldilà e aldiqua, che ne sa sentire la voce (nella fattispecie, quella di Elio Germano), e poi in quelle molto meno pietose di Gesuino… Bella e perduta, il film di Pietro Marcello, è semplicemente pura poesia: profondamente simbolico e dannatamente reale, commuove e incanta.

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Una risposta a "“Bella e perduta”"

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