di Gabriele Ottaviani
Se ne era appena andato che anch’io volevo filarmela, ma avevo timore che si potesse ancora trovare nelle vicinanze, e così rimasi dov’ero. Tenevo d’occhio la porta, nel caso qualcuno del gruppo giovanile entrasse e mi scoprisse ad ascoltare la loro musica.
Eli Amir è nato a Baghdad, ma a tredici anni, nel millenovecentocinquanta, è immigrato in Israele con la sua famiglia. Nuri è un ragazzo nato a Baghdad che migra in Israele con la sua famiglia agli inizi degli anni Cinquanta. Le drammatiche condizioni di vita del campo profughi convincono i suoi genitori a mandarlo in un kibbutz, e a quel punto è evidente che vecchio – la società mesopotamica conservatrice e tradizionalista – e nuovo mondo, certamente più laico e socialista, non possono che entrare in conflitto. Anche dentro di lui. Eli Amir è l’autore, Nuri il suo protagonista. È questa la terra promessa?, tradotto da Shulim Vogelmann ed edito da Giuntina, è un romanzo delicato e potente, da leggere.
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