La madre di Guy scivolò un’altra volta nel suo sogno ad occhi aperti. Quello di sempre: quello in cui lei aveva fatto una scelta diversa, trentacinque anni fa, e adesso viveva a Buenos Aires dove gestiva un negozietto di libri usati in inglese.
Fallire, di James Greer, edito da Quarup e tradotto da Valerio Murri, è un libro interessante e totale. Nel senso che è molte cose tutte insieme, come del resto il suo autore, uno dei principali, e anche dei più fuori dagli schemi, protagonisti della scena del rock, da anni, per non dire decenni, sulla cresta dell’onda. Siamo a Los Angeles: Guy ha trent’anni, è assai piacente, e da anni cerca di tenere fede alla promessa che si è fatto, ossia di andare fino in fondo. A cosa? Ah, beh, questo non lo sa nemmeno lui. Ma certo è che vuole fare il bagno nei dollari senza che dalla sua fronte stilli una sola goccia di sudore. Al suo fianco altri personaggi, variegati e tutti ben caratterizzati, che si muovono neghittosamente attraverso atmosfere che spaziano tra il fumetto, niente affatto adatto ai bambini, e la prosa magnifica di Chandler. Da leggere.