Il ragazzo mette davanti a Nicolò una grossa bisaccia e ne scopre il contenuto. Il corpo di un agnellino ammazzato. – Mentre voi scrivete dei vostri inganni e delle vostre regole diaboliche, un lupo si mangia i miei agnelli. – Afferra il piccolo grondante di sangue e lo porta verso un tavolaccio, per lo scuoiamento. – Forse è la punizione per avervi ascoltato. – Machiavelli sorride sprezzante. – Peccato. Alla fine, stavo per illudermi di averti insegnato qualcosa. Una fatica inutile. – Nel fondo degli occhi, vi si legge che credete d’essere un grande uomo – fa il ragazzo. – Ma io dico che siete più piccolo di tanti altri. – I passi di Nicolò frusciano già nella neve, fuori dal capanno; con un’andatura offesa, stanno velocemente riprendendo la via di casa.
Ha scritto tanto, e opere di grande importanza, che per certi versi, soprattutto in merito a quanto concerne una determinata visione del mondo e della politica, fungono persino da spartiacque, prima e dopo di lui. Ma la sua parabola esistenziale è certo degna di racconto: Alessandro Di Nuzzo scrive assai bene per Wingsbert La stanza del principe. Il sottotitolo dice già tutto: il romanzo della vita di Nicolò Machiavelli. Passioni, pensieri, interessi, ideali, sentimenti, opere, propositi, luci e ombre: c’è tutto in questo volume, che fornisce una ricostruzione piacevole e credibile, e che inoltre si legge d’un fiato. Fluido, scorrevole, intrigante.
Un libro davvero molto ben scritto. 150 pagine di piacevolissima narrativa che raccontano la figura e il pensiero di Machiavelli … e che si leggono tutte d’un fiato.
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