Leggero, frizzante, brioso, semplice, allegro, divertente, fluido, scritto con gioia. Si capisce immediatamente dove voglia andare a parare, ma ciò non ne inficia la gradevolezza, anzi. Recitato bene da una compagine affiatata e decisamente valida (Siddhartha Prestinari, Gabriele Pignotta e Fabio Avaro), è in scena a Roma, al Teatro Manzoni di Via Monte Zebio, fino al diciassette di maggio, Contrazioni pericolose: un bello spettacolo. Una commedia ben congegnata, umile e piena di guizzi che è piacevole come un bicchiere d’acqua fresca quando si è assetati, allestita con grazia e bellezza e punteggiata da brani irresistibili di alcuni dei migliori interpreti pezzi della musica leggera italiana (Bersani, Zampaglione, Battisti, Dalla: la sua Futura è incantevole per definizione). Lei è Martina Massimo. È incinta. Lui è Massimo Martina. È il suo migliore amico ed è tutto preso da sé e dalla sua carriera. L’altro, se così si può dire, è Francesco. Fa l’ostetrico. Come la mamma di Socrate, che infatti a lei si è ispirato per la sua dottrina della maieutica, ossia il procedimento dialettico che punta a far nascere dall’intelletto i frutti del ragionamento come i bimbi dal ventre delle loro madri. E anche Francesco non fa semplicemente partorire… Non si può svelare di più, bisogna andare a teatro.
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