Al ritorno dall’ospedale, aveva sciolto la tensione sul divano e si era addormentato quasi immediatamente. Quando riaprì gli occhi, Vaciago era ancora nella stessa posizione, vestito e infreddolito, il televisore e la lampada da tavolo erano ancora accese, anche se dalle finestre il primo sole del mattino già invadeva la casa. Aveva dormito rannicchiato, si spogliò in fretta e si gettò sotto la doccia.
L’ira di Dio. Non è solo una frase formulare, un modo di dire, un’iperbole retorica. È davvero quello che succede in questo romanzo. Il male sulle scarpe di Camillo Scoyni per Tullio Pironti. Più che altro, è ciò che sembra ispirare la serie di omicidi che scuote e sconvolge la capitale, Roma. L’assassino infatti uccide per così dire in modo biblico, facendo riferimento a precisi episodi che si possono incontrare sfogliando le pagine del testo scaro. Delitti sui quali si fa ogni momento più impellente la necessità di indagare: e certo Enrico Vaciago non si tira indietro. Nel frattempo, però, da qualche altra parte qualcuno sta facendo degli esperimenti che potrebbero avere conseguenze destabilizzanti… Un giallo di stampo classico e al tempo stesso molto innovativo nella forma e ancor di più nei contenuti, perché mescola vari generi ed è denso di informazioni. Si legge assai volentieri.