Intervista

Intervista a Helga Di Giuseppe

image-37di Gabriele Ottaviani

Responsabile della collana Monstra di Scienze e Lettere, Convenzionali la intervista per voi: Helga Di Giuseppe.

Cosa l’ha spinta a realizzare questa collana?

La realizzazione di questa collana è nata dal desiderio di restituire con fantasia un patrimonio di conoscenze ed esperienze accumulate nel corso della mia vita di archeologa, dalla quale ho tratto soddisfazioni enormi e che troppo spesso restano relegate in circuiti ristretti destinati solo agli addetti ai lavori. Ho scelto il filone mitologico perché il mito è palcoscenico intramontabile dei sentimenti umani, è fonte continua di ispirazione, è l’archetipo della nostra mente che rende il passato sempre vivo. Inoltre, ho voluto dedicarmi alle figure meno note della mitologia classica, gli ibridi, i monstra per metà uomini, per metà animali e per metà qualcosa d’altro, esseri inesistenti in natura che sono diventati ‘mostri’ per via di una punizione divina.

La categoria di mostro nell’antichità era molto diversa da quella odierna: mostro era qualcosa di esagerato, di grande, di strano, una categoria soprattutto fisica; il mostro era quello di cui l’eroe aveva bisogno per affermarsi, era qualcosa di incontrollabile, di qualitativamente superiore e per questo passibile di punizione. I mostri dell’antichità erano nella maggior parte dei casi dei ‘vulnerati’: personificazioni della natura, come il fiume Acheloo vorticosissimo, fanciulli o fanciulle particolarmente belli e abili in qualche arte, come Medusa e Aracne, o esseri socialmente pericolosi perché rifiutavano le regole correnti, come le Sirene che non volevano sposarsi. Per queste loro ‘anomalie’ suscitavano l’invidia degli dèi e venivano trasformati in qualcosa d’altro al fine di essere fermati, placati, mortificati nella loro bellezza e bravura.

Chi sono i “mostri” odierni?

Oggi la parola mostro sottende una categoria morale, interiore, più che fisica. Il mostro odierno vive nascosto, non è facilmente riconoscibile, anzi spesso è ben mimetizzato nella società civile, nelle famiglie, nei luoghi religiosi in cui meno te l’aspetti. Però il mostro odierno può avere qualcosa in comune con quello antico, nel senso che anch’egli può essere stato costretto a diventare un ‘mostro’ perché a sua volta ‘vulnerato’ nel corso della sua vita e ‘mentalmente modificato’ da quanto subìto.

Quale idea c’è alla base di questo progetto?

L’idea alla base di questo progetto è il riscatto, ovvero dare la possibilità ai mostri di presentarsi in prima persona, di raccontare la loro vera storia senza filtri e mediazioni, spiegando il processo che li ha portati a diventare quegli esseri strani che sono. Sentendoli parlare si scopriranno le loro peculiarità, la loro bellezza, la loro arte e ci si renderà conto che i veri mostri non erano loro ma forse chi ha manipolato la loro esistenza, credendosi in diritto di farlo e mettendo in campo protervia, presunzione, arroganza, invidia, sentimenti attualissimi e sempre in azione. L’idea è quella di aiutare lo sviluppo emotivo del bambino, sviscerando il terribile mondo delle punizioni e delle ingiustizie.

Cosa vorrebbe rimanesse dei suoi libri ai lettori?

Innanzitutto, mi piacerebbe che rimanesse la grazia e l’incanto delle storie che hanno una loro bellezza in sé, essendo tratte dal nostro patrimonio culturale classico ed essendo scritte in maniera filologica da storici, archeologi e filologi che si mettono a disposizione del grande pubblico per restituire con fantasia e conoscenza. Il tutto è arricchito e completato da immagini bellissime che aiutano a rendere ancora più chiaro gli aspetti più complessi del mito. Poi mi piacerebbe che rimanessero i temi che con questi mostri vogliamo trattare: ad esempio il dio-fiume Acheloo ci insegna l’importanza di rispettare tutte le acque locali, dunque un tema ambientale; le Sirene ci insegnano i pericoli della seduzione della conoscenza narcisistica del sé da cui bisogna guardarsi, Aracne ci insegna le arti antiche della tessitura, la Sibilla cumana la nostalgia per la madrepatria e il continuo desiderio al ritorno da parte di chi è lontano, e così via. E infine mi piacerebbe che restasse la voglia di rileggere il libro una volta finito e la curiosità di andare a scoprire i luoghi meravigliosi e ricchi di storia della nostra Italia in cui i miti che tratteremo si sono formati e hanno trovato le loro geografie naturali.

Quali altri libri ha intenzione di pubblicare prossimamente?

I monstra in preparazione sono Adone, la Sibilla cumana, il Minotauro, Hecate, Tifone, Medusa e molti altri… è solo l’inizio, dalla mitologia classica ci sposteremo a quella medievale e alle mitologie dei paesi nordici e orientali, passando anche per il favoloso mondo delle piante mostruose che di volta in volta si presenteranno per farsi conoscere in prima persona.

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