Ai tre gatti girava vorticosamente la testa. Non riuscivano a immaginare con esattezza cosa le parole di Meuccio intendessero, ma una cosa era certa: tutto quello che avevano vissuto fino a quel momento era qualcosa che poteva essere barattato senza rimpianti con esperienze più forti, più intense, più vertiginose di quanto le loro menti avessero mai potuto immaginare.
È una prosa poetica come il suono liquido e dolce del suo nome decasillabo quella di Melisanda Massei Autunnali, che pubblica per Edizioni Il Foglio un libro che si avvale di un’atmosfera surreale per parlare di temi concreti, di esperienze e sensazioni che ti scalfiscono la pelle, e che sono alla base di quello che sei. C’è una scuola di gatti a Piombino, la città di Acciaio e La bella vita, tanto per citare due dei tanti film lì girati e ambientati: una classe di felini e un professore umano. Un racconto lungo un anno, due mondi in costante dialogo, allegorico come quello delle favole di Esopo e Fedro ma allo stesso tempo tremendamente e irresistibilmente reale: una scrittura felice, allegra e malinconica, indipendente e tenera. Come un gatto. La coda sotto il banco è un bel libro, scritto bene e coinvolgente.